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By   / 1 Jul 2025 / Topics: Data and AI Application development Cloud Hybrid cloud
Nel contesto di fusioni, acquisizioni o dismissioni di asset, i progetti cosiddetti di “Carve In” (integrazione) o “Carve Out” (separazione) stanno diventando sempre più comuni. Sebbene rispondano a obiettivi finanziari o legali ben definiti, spesso sollevano sfide IT sottovalutate.
Una transizione mal preparata può indebolire la sicurezza, interrompere la continuità operativa e compromettere gravemente l’esperienza utente.
In un contesto di trasformazioni strutturali frequenti—crescita esterna, rifocalizzazione, cessioni — le aziende si trovano sempre più spesso ad affrontare progetti di Carve In (integrazione di un’entità) o di Carve Out (separazione di un’attività).
E sebbene i termini siano ben noti a CFO e uffici legali, le implicazioni IT sono ancora troppo spesso sottovalutate.
Il Carve Out implica il disaccoppiamento di un’entità da un sistema informativo esistente per renderla autonoma: creare un ambiente isolato, ridefinire accessi, licenze, strumenti e permettere alla nuova struttura di operare in modo indipendente. Al contrario, il Carve In consiste nell’assorbire un’entità esterna in un sistema consolidato, armonizzando strumenti, politiche di sicurezza, flussi di lavoro e diritti di accesso.
Sulla carta, queste operazioni possono sembrare simmetriche. In pratica, pongono sfide specifiche: comprendere le interconnessioni tecniche, evitare duplicazioni, gestire ambiti ibridi e riconciliare usi aziendali talvolta incompatibili.
Questo lavoro di base inizia sempre con una valutazione rigorosa, come la mappatura dei sistemi, dei flussi di dati, delle dipendenze e delle aree di vulnerabilità.
Qualsiasi cambiamento al sistema informativo ha un impatto sugli utenti. Durante le fasi di Carve, i rischi di interruzione delle attività quotidiane sono molteplici: impossibilità di accedere a dati condivisi, interruzione della comunicazione tra strumenti, sospensione temporanea dei servizi o, nei casi più critici, perdita di dati.
È quindi essenziale adottare il punto di vista dei collaboratori: quali interfacce cambieranno? Quali processi saranno impattati? Che tipo di supporto è necessario prevedere? L’esperienza dimostra che più il team è ridotto, meno è possibile automatizzare le transizioni, e maggiore è il bisogno di formazione e supporto operativo.
Uno degli ostacoli più comuni resta l’allineamento delle policy di sicurezza. Quando si integra o si separa un’entità, i sistemi sono esposti a trasferimenti di dati, migrazioni di account e riconfigurazioni delle identità. La gestione di accessi, ruoli e autorizzazioni diventa quindi un punto critico.
Il livello di sicurezza non deve mai essere compromesso. Nella pratica, è spesso necessaria un’analisi specifica delle architetture e dei rischi: quali politiche e strumenti sono in uso? Sono conformi agli standard del gruppo? È possibile mantenere alcuni componenti o è necessario migrare tutto? Troppo spesso, le vulnerabilità emergono in transizioni affrettate, dove un vecchio sistema resta “temporaneamente” connesso… fino all’incidente.
Un progetto di Carve può anche rappresentare una straordinaria opportunità di modernizzazione. Unire due entità è il momento ideale per razionalizzare gli strumenti, condividere le licenze e rivedere alcune pratiche IT. Al contrario, separare una struttura può talvolta consentire un nuovo inizio con soluzioni più agili, meglio dimensionate e meno costose.
Ma questi benefici devono essere previsti già nella fase di pianificazione del progetto, non scoperti in corso d'opera. Le implicazioni sono anche commerciali e contrattuali, ad esempio nella rinegoziazione delle licenze, nella riallocazione delle risorse cloud, nella gestione degli accessi dei fornitori… Tutti questi aspetti devono essere considerati molto in anticipo.
Dal punto di vista metodologico, ogni progetto deve basarsi su uno scenario di migrazione collaudato. Questo include una fase di test, un pilota utente e un deployment progressivo o in modalità big bang, a seconda della dimensione dell’organizzazione e della criticità dei servizi.
Ma oltre agli aspetti tecnici, il successo dipende da una gestione congiunta delle componenti IT, business e legali, con un forte allineamento fin dalle prime fasi, e dall’adattamento dei processi attorno al funzionamento del sistema.
In un mondo in cui tutte le funzioni aziendali sono digitali, nessuna riorganizzazione può avere successo senza una profonda comprensione dell’infrastruttura IT. I progetti di Carve In / Carve Out devono smettere di essere percepiti come attività tecniche secondarie. Meritano di essere trattati come veri e propri progetti strategici, al servizio della resilienza e della trasformazione dell’azienda.
Se ben anticipati, questi progetti possono non solo minimizzare i rischi di interruzione, ma anche creare valore attraverso la razionalizzazione degli strumenti, il miglioramento della sicurezza e l’allineamento dei sistemi informativi con la visione futura dell’organizzazione.
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